Fantasmi e misteri di Roma
In questa passeggiata, organizzata dopo il tramonto, quando sulla città calano le tenebre percorreremo alcuni luoghi legati alla presunta presenza di spiriti ed anime inquiete che popolano le notti della Città Eterna.Il percorso partirà da Castel S.Angelo, uno dei simboli della stratificazione culturale di Roma. Fu infatti Mausoleo dell’imperatore Adriano nel II sec. d.C., castello in epoca medioevale, residenza di pontefici nel Rinascimento e carcere.
Qui si dice si vedano lo spettro di Marozia che venne incarcerata e murata viva dal figlio Alberico nel X secolo, il fantasma del Connestabile Carlo di Borbone che morì colpito da un colpo d’archibugio durante il Sacco di Roma nel 1527 e lo spettro senza testa di Giacinto Centini accusato di aver complottato contro Urbano VIII e per questo decapitato nel 1631. Percorreremo Ponte S. Angelo ove si racconta che l’11 settembre, anniversario della morte, compaia il fantasma della giovane Beatrice Cenci condannata a morte insieme alla matrigna Lucrezia ed al fratello Giacomo per l’omicidio del padre Francesco Cenci e decapitata nel 1599.
Proseguiremo il nostro percorso attraverso le strette e tortuose vie del centro storico passando per il luogo ove sorgevano le Carceri di Tor di Nona, popolate dai fantasmi degli infelici che qui persero la vita.
Percorreremo Via del Governo Vecchio ove ebbe luogo nel 1861 nella Casa della Famiglia Tromba una delle manifestazioni più interessanti di "poltergeist" che siano note in Italia e ove secondo alcuni si aggira lo spirito del grande Johann Wolfgang Goethe, che durante i suoi soggiorni romani aveva da queste parti un’amante, Faustina, cui dedicò le splendide Elegie Romane.
Concluderemo il tour in Piazza Navona ove si racconta che arrivasse al suo termine la corsa della carrozza nera su cui viaggiava lo spirito senza pace di Donna Olimpia Pamphilj, soprannominata la “Pimpaccia”, cognata e presunta amante di Innocenzo X ed una della donne più spregiudicate di Roma a dar credito ad una famosa pasquinata a lei dedicata: “Chi dice donna, dice danno - chi dice femmina, dice malanno - chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna, danno e rovina”
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